La chiave per prolungare la vita potrebbe costituire una procedura di estensione dei telomer

I telomeri proteggono i cromosomi da danni come le cellule si dividono e crescono, ma con l'età, queste regioni alle estremità dei cromosomi diventano più brevi e, infine, non possono più proteggere i cromosomi. Quando questo accade, si può danneggiare i cromosomi, e questa è una parte fondamentale del processo di invecchiamento.

I ricercatori hanno scoperto un metodo di telomeri allungamento, praticamente riuscito a sostenere l'orologio biologico e ringiovanire cromosomi, e quindi contiene e corpo.

Le cellule sono state trattate dopo nuova procedura si comporta come se essere più giovane e si moltiplicano rapidamente, a differenza delle cellule non trattate, la cui propagazione tasso ristagna e alla fine vengono a morire.

La nuova tecnica potrebbe essere utilizzata in futuro per il trattamento di pazienti con malattie genetiche che portano a telomeri più velocemente del normale, come è il caso della distrofia muscolare.

Inoltre, esso può essere utilizzato in caso di sintomi generali di invecchiamento, come le malattie cardiovascolari e diabete.

"Questo approccio apre la strada per la prevenzione o il trattamento di malattie legate all'invecchiamento", ha detto uno dei ricercatori coinvolti nello studio.

"Ci sono anche una serie di malattia genetica degenerativa molto grave associata con l'accorciamento dei telomeri potrebbe essere trattato con questa tecnica", ha detto il ricercatore.

Gli scienziati sperano studio consentirà specialisti per generare un gran numero di cellule per studiare o li usa per la produzione di farmaci.

L'allungamento dei telomeri è stato scoperto da Helen Blau della Stanford University, autore dell'articolo in cui Giovanni descrive la procedura con la stessa Ramunas Universo e Eduard Yakubov da Houston Methodist Research Institute.

"Siamo riusciti ad estendere i telomeri umani fino a 1.000 nucleotidi, restituendo l'orologio con l'equivalente di anni di vita umana", ha detto Helen Blau, professore di microbiologia e immunologia presso la Stanford University.